The Rain, la mini-serie post-apocalittica danese di cui abbuffarsi durante le feste.

Dopo 3 anni abbondanti in cui tornare a scrivere è stato un chiodo più o meno fisso, ho considerato che forse l’unico modo per toglierselo fosse – shock! – tornare effettivamente a scrivere.

Ho anche deciso di ampliare il catalogo delle review, curiosità e dietro le quinte Cinemaniac-iani a serie e mini-serie TV. Ci ho pensato molto, anche perché questa sorta di diario-testamento nasceva come un’opera pura, dedicata al cinema indie che non poteva accogliere eccezioni, non poteva sporcarsi. Ma così non sarebbe un riflesso di chi io sia adesso, di come negli anni sia cambiata, sia diventata più accogliente, meno idealista, meno rigida – in tutto, a dire il vero.

Quindi, senza ulteriori indugi, oggi vi segnalo THE RAIN, mini-serie danese (3 stagioni di 8-6-6 episodi) che abbiamo binge-watchato in una decina di giorni e che – nonostante tutti i suoi difetti – ci ha intrattenuti e distratti dal fatto che là fuori ci sia una pandemia. Voglio comunque sottolineare che essendo un fantasy-horror post-apocalittico con un virus di mezzo ci sono molte scene di sofferenza e anche di morte; se pensate che il genere/tema sia too much in questo momento, pur essendo un’opera fittizia e nata ben prima della pandemia, ne sconsiglio la visione.

Come inizia The Rain. Un virus trasportato dalla pioggia uccide quasi tutti gli esseri umani in Scandinavia. Basta essere toccati anche solo da una goccia per sopperire. I fratelli danesi Simone e Rasmus si rifugiano immediatamente in un bunker conosciuto dal padre, uno scienziato, che in fretta e furia si prepara per tornare fuori a cercare aiuto in uno scafandro. Tornerò asap, dice lui. E raccomanda a Simone, nel frattempo, di prendersi cura del fratello e proteggerlo a tutti i costi. A quanto pare Rasmus è la chiave per salvare il mondo dal virus. Ma non ora, non ancora. Il padre non farà più ritorno nel bunker e 6 anni dopo, quando le scorte di cibo e ossigeno finiscono, i due fratelli riemergono per andare a cercarlo (ma anche per sopravvivere). Si uniscono quasi immediatamente a un gruppo di giovani sopravvissuti e insieme viaggiano attraverso la Danimarca e la Svezia continuando la ricerca di chi potrebbe avere una risposta a tutto questo bordello. E comunque la pioggia continua a uccidere, anche sotto forma di pozzanghera.

Eccovi il trailer della prima stagione- rigorosamente in lingua originale sottotitolato, che è un po’ come dovremmo guardare i film stranieri… (non proferirò alcuna manfrina sul doppiaggio per non perdere lettori, ma sappiate che su quel tema non mi sono affatto ammorbidita).

Trailer in danese con sottotitoli inglesi

Non entrate nel mondo di The Rain pensando a un prodotto impeccabile, senza incoerenze, con personaggi perfettamente sviluppati e nessun buco di sceneggiatura. Entrate nel mondo di The Rain con una cornucopia di snack e popcorn e una buona dose di curiosità e voglia di provare a indovinare quali saranno i prossimi passi dei nostri eroi e dei cattivi – e di cattivi ce ne sono A BIZZEFFE.

Se vi lasciate alle spalle stilemi strutturali di genere e vi lasciate trasportare dalla corrente di The Rain, avrete passato una ventina di ore con un prodotto molto gradevole di Netflix Nordics e avrete scoperto un’attrice pazzesca, la protagonista Alba August, un’interprete che è una spalla sopra tutti gli altri.

La colonna sonora e il set design sono davvero notevoli, e qui ve li potete godere entrambi con un bel tour del bunker:

Poi, quando avrete finito, ecco un video super carino di behind the scenes. È pieno di spoiler per cui evitate di guardarlo se ancora non avete finito la terza ed ultima stagione! È in danese, ma abilitando i sottotitoli di YouTube avrete anche la traduzione inglese.

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