Amo i contenuti extra dei film. Per questo, se un film mi piace davvero molto, non esito a correre su Amazon e comprarmi il blu ray. Rivedere una pellicola col commento del regista era un’esperienza inimmaginabile al grande pubblico fino a non molto tempo fa: con l’avvento dei contenuti extra, appunto, all’interno dei prodotti home video e su YouTube tutto è cambiato per sempre.
Mi piace pensare a questo blog come a un piccolo database di chicche su film che magari non sapevate nemmeno esistessero. Film che magari un giorno, senza nemmeno pensarci troppo, deciderete di guardare. E che magari adorerete molto. Avendo studiato filmmaking, il mondo del cinema ha davvero pochi segreti per me. Molto spesso mi capita di fermarmi ad osservare, in un film, più i tecnicismi delle storie e dei personaggi, e di questo un poco mi rammarico. Deformazione professionale.
Settimana scorsa decisi finalmente di guardare The One I Love, il film di debutto di Charlie McDowell (figlio del celeberrimo protagonista di Arancia Meccanica Malcolm e dell’attrice premio Oscar Mary Nell Steenburgen) con Mark Duplass (che qui fa anche il produttore) ed Elisabeth Moss nei panni dei due protagonisti. Presentato al Sundance nel 2014,The One I Love riscosse subito meritatissimi plausi sia dalla critica che dal pubblico. A Park City il film si assicurò anche una distribuzione che, seppur limitata negli Stati Uniti, gli permise di recuperare il budget di produzione di ben 5 volte.
The One I Love è una dramedy. Ma anche un thriller psicologico. Con una buona dose di fantascienza. Che bordello, penserete voi.
E INVECE NO.
Se c’è una cosa che a Charlie McDowell non manca – sarà forse merito del corredo genetico – è il talento dietro la macchina da presa. Che se poi vi racconto la genesi e lo sviluppo del film, allora potrete dirvi davvero sbalorditi. Prima però vi mostro il trailer, così capite di cosa stiamo parlando:
È complicato, lo so. Facciamola breve. Coppia in crisi si reca dal terapista, che consiglia loro di andare in un cottage da cui tutti i suoi pazienti tornano innamorati e soddisfatti. Peccato che nella guest house viva una copia della coppia. Sì. Due cloni praticamente. Una copia esatta, o quasi, nell’aspetto. Ma a livello caratteriale e attitudinale, ciascuno dei due “cloni” è inequivocabilmente il partner ideale per ciascuno dei due protagonisti. The Twilight Zone, in pratica. E ovviamente – come avrete già immaginato – non mancano i triangoli amorosi. Ma che dico, triangoli: rettangoli! Pentagoni! Esagoni!
In quanto tempo l’hanno girato, secondo voi, un film così? Mesi? The One I Love è stato girato girato nell’arco di due settimane. Due settimane. Ma c’è di più. L’idea del film era nata non molto tempo addietro da un incontro tra il regista e Mark Duplass, poi sviluppata dallo sceneggiatore Justin Lader. Che scrisse più un canovaccio che un vero e proprio script. Cinquanta paginette senza dialoghi, aggiunti successivamente durante le riprese.
Quello del cinema è un mondo meraviglioso. Magico. Dove tutto, se hai talento e anche un pizzico di culo, può davvero succedere. Qui di seguito trovate una bella intervista a Charlie e Mark. Dura 17 minuti ed è safe for work 😉