(Iper)realismo per trentenni

Nella maggior parte dei casi, i film (commedie romantiche in primis) ci dicono che la donna deve essere libera di fare ciò che vuole del proprio corpo. Utero compreso. Ma – ci avete mai fatto caso? – se una donna in un film rimane incinta per errore, 99.9 volte su 100 decide di avere il bambino. O comunque di non abortire.

“Obvious Child” è la meravigliosa eccezione alla regola. In questo film la protagonista non solo abortisce, ma si porta a casa anche un gran bravo ragazzo. Al quale, in nessun momento, è mai balenata in testa l’idea di forzare una sua decisione sulla ragazza. Perché a lui, lei interessa davvero. E non si permetterebbe mai di metterle il bastone tra le ruote o vederla/renderla infelice. L’uomo trentenne 2.0, quello che tutte le single coetanee cercano disperatamente, esiste. In questo film. Se ne trovate uno là fuori, dategli il mio numero.

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Ma facciamo un passo indietro – giusto per contestualizzare. In una NYC tendenzialmente hipster, la stand-up comedian Donna (nell’ordine) viene mollata dal fidanzato (che la tradiva con una sua carissima amica), viene licenziata dalla libreria in cui lavora, si ubriaca e va a letto con un tizio appena conosciuto, rimane incinta, decide di abortire, e quando chiama Planned Parenthood per prendere appuntamento scopre che l’unica data disponibile per l’intervento è il 14 Febbraio. San Valentino.

Una storia che, nella vita vera, potrebbe sembrare più che plausibile. Ma che sul grande schermo – e in TV – non si manifesta con così tanta frequenza. Pensate solo a Juno, Blue Valentine, Knocked Up (tradotto orrendamente in Molto Incinta), Sex & The City, Girls. Mai una volta che una delle protagoniste abbia deciso con risoluta determinazione di andare fino in fondo – o addirittura di prenderlo in considerazione, l’aborto.

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Non mi fraintendete, di aborto se ne parla da un pezzo nel cinema. L’ha fatto Maude nel 1972, come Dirty Dancing nel 1987. Ma ciò che è davvero diverso in Obvious Child è che l’aborto non è una tragedia, non è motivo di vergogna o flagellazione, non è l’ultima spiaggia della disperazione. L’aborto in Obvious Child è semplicemente uno dei tanti ostacoli che nelle più tipiche commedie romantiche, così come nella vita vera, si intromettono tra i due protagonisti. Che, come vuole la regola, alla fine si mettono insieme nel più divertente e tenero lieto fine.

Guardatevi la featurette qui sotto, e poi sparatevi il film. Tra l’altro, Jenny Slate, che interpreta Donna, è stupenda. E lui, Jake Lacy, che interpreta Max, lo vedrete nella nuova stagione di Girls. È un figo assurdo.

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