Il mio regno per una cignomobile

Kristen Wiig è un genio della comicità, un’attrice pazzesca che riesce a mostrare le mille sfaccettature della psiche umana, grazie a un linguaggio del corpo che ha davvero poco bisogno di ricorrere alle parole per esprimere emozioni, pensieri e reazioni. Dopotutto acting is reacting, è una delle prime cose che ti insegnano se vuoi fare il regista. Gli attori hanno bisogno di un director, appunto, che sappia che l’arte della recitazione è un susseguirsi di reazioni agli stimoli del mondo esterno per poterli dirigere.

Le reazioni di Kristen Wiig, che seguo dal suo debutto a SNL e che ho amato in Bridesmaids (per cui si è portata a casa una candidatura agli Oscar come miglior script originale), Knocked Up,  Forgetting Sarah Marshall, Adventureland, Whip It, Friends With Kids, MacGruber e The Secret Life of Walter Mitty – e che non vedo l’ora di rivedere in The Skeleton Twins con il sempre encomiabile Bill Hader – DICEVO, le reazioni della Wiig si vede che vengono da un percorso minuzioso di osservazione e analisi della psiche umana. Una delle cose che amo di chi fa cinema, tra l’altro,  è la passione per l’osservazione, l’attenzione a ogni minimo dettaglio nei gesti delle persone, l’ossessione per tutti i piccoli particolari di una conversazione, dai movimenti delle mani, alle posizioni dei corpi, al linguaggio degli sguardi, ai movimenti delle labbra e delle fronti. Insomma, sullo schermo una conversazione non è mai un semplice scambio di informazioni. Per quello ci sono i comunicati stampa.

Se siete qui lo sapete che non trovate recensioni di film, ma più che altro ragionamenti o approfondimenti su temi, attori, protagonisti, excursus come quello sopra, curiosità… È un po’ come quando si parla di cinema con me, nella vita vera. Ve lo dico se un film mi è piaciuto o no, certo, ma credo che in un film ci sia molto più che una bella performance, un tema profondo, una fotografia eccellente, un montaggio che ciao.

Ho studiato per così tanto il cinema e così a fondo che anche per Twilight potrei trovare mille spunti da cui far partire un discorso a partire da una sola inquadratura. Non è sbruffoneria, né arroganza. Semplicemente verità. Perché se c’è una cosa che so fare bene, è questa. Il cinema. Parlarne e farne.

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